lunedì 24 settembre 2012
domenica 23 settembre 2012
GRANDE SUCCESSO “TRA LE ROCCE E IL CIELO” 2012
L’edizione 2012 del festival della
montagna “TRA LE ROCCE EIL CIELO” è
stata davvero spumeggiante. Nonostante la pioggia non abbia risparmiato i
quattro giorni della manifestazione sono state numerosissime le persone che
hanno partecipato al Festival all’ombra delle Piccole Dolomiti, che si è svolto
in Vallarsa dal 30 agosto al 2 settembre
2012.
Grandissimo successo hanno avuto tutte
le serate in programma nelle quattro giornate - dedicate all’arte della
montagna, alle minoranze linguistiche, alla storia e alla vita di montagna - a
partire da quella sulla “Gioia dell’andar lenti” che ha visto confrontarsi
davanti a un pubblico di oltre quattrocento persone un gruppo di pazienti viaggiatori:
Davide Sapienza, Alessandro De Bertolini, Valentina Musmeci, Gigi Zoppello e
Margherita Hack (intervenuta in video conferenza). Il pubblico ha potuto porre
domande alla Hack, che ha spaziato nei suoi interventi dal racconto dei suoi
viaggi in bicicletta al commento sull’utilità dell’alata velocità.
Numeroso e
appassionato anche il pubblico
per i due concerti serali, quello jazzmer degli Ziganoff di Renato Morelli e
quello dell’Orchestra popolare delle Dolomiti, che ha riportato alla vita antichi
balli ormai perduti. Un’ottima partecipazione anche per lo spettacolo dedicato
alla costruzione della diga di Speccheri, “La diga è una cosa meravigliosa”, scritto
da Zoppello e diretto da Mariano De Tassis, che ha messo in scena il dialogo
fra i figli di coloro che negli anni ’50 costruirono la grande opera
ingegneristica; un emozionante tuffo nel passato, grazie alla presenza scenica
degli attori, alle musiche degli anni ’50 suonate dal vivo, e agli spettacolari
effetti luminosi di De Tassis.
Frequentatissimo da un pubblico composto anche da molti giovani l’incontro dedicato alla prima scalata italiana all’Eiger, che ha visto
gli alpinisti – Gildo Airoldi, Armando Aste, Andrea Mellano e Franco Solina - confrontarsi
insieme ad Alessandro Gogna sull’impresa
a cinquant’anni dalla storica conquista della vetta. Si è trattato di un
incontro vivace, ricco di memoria viva, capace di consegnare ai giovani il
testimone di un alpinismo appassionato, lontano dai tecnicismi e dalla smania
di record.
Seguitissime anche le riflessioni sulle possibilità di convivenza
tra i grandi carnivori e l’uomo sulle
Alpi, che hanno indagato sul cauto ma diffuso procedere del neoruralismo sui
nostri monti, ed hanno cercato soluzioni concrete che permettano ai nuovi
pastori di convivere col ritorno di orsi e lupi; così come molto partecipata è stata la presentazione di uno dei nuovi
sentieri dedicati alla Grande Guerra dell’associazione Pasubio 100 anni.
Molte emozioni ha regalato il suono dolce e penetrante
del corno delle Alpi, che ha accompagnato dai prati di Bruni i canti dei
Cantori di Vermei, gruppo corale che con la potenza delle otto voci in campo ha
fatto risuonare la Vallarsa di sonorità arcaiche ormai dimenticate; e hanno
emozionato anche i racconti degli scrittori, tra cui il premio Campiello 2012,
Carmine Abate. Anche la rassegna di film ha radunato un nutrito pubblico, che
ha coinvolto gli autori in dibattiti intensi e prolungati a conclusione della
visione delle opere proposte.
Le numerose mostre, pittoriche, fotografiche, quella sulla
guerra raccontata ai ragazzi nelle pagine del Corriere dei piccoli o su come si faceva il formaggio una volta, la
mostra documentaria sulla storia della diga di Speccheri curata dalla Fondazione
Museo storico di Trento e quella sulle mutazioni del paesaggio nel tempo
realizzata con la collaborazione del Museo delle scienze di Trento sono
state molto visitate, e i commenti lasciati sul libro dei visitatori hanno
evidenziato un elevato gradimento da parte del pubblico. Le mostre sul paesaggio,
sul Corriere dei Piccoli e sulla diga di Speccheri proseguiranno il proprio
viaggio, girando per il Trentino e nelle regioni vicine nell’arco dei prossimi
mesi.
Un gruppo di appassionati si è cimentato
nel laboratorio di antiche danze popolari, e un gruppo di temerari non ha
rinunciato, nonostante il maltempo, alle escursioni in programma: molto seguita
quella alla diga di Speccheri, come pure l’uscita sulla prima linea di
Foppiano.
Elevata e attenta è stata la partecipazione
anche per gli eventi dedicati a un pubblico che si potrebbe definire di
nicchia. Molto positivi sono stati i commenti dei partecipanti al convegno
dedicato al paesaggio e alle sue trasformazioni nel rapporto con l’uomo, e a
quello sulle minoranze linguistiche “Piccole scuole, piccole lingue”.
La novità
degli argomenti trattati, la grande varietà
e la qualità degli eventi proposti; è riuscita a portare in Vallarsa un pubblico proveniente da
tutta l’alta Italia, ma anche dal centro e dalle zone Alpine della Francia
e della Svizzera.
Una schiera di interessati che ha scelto
di passare in Trentino qualche giorno per approfondire argomenti di estrema
attualità.
Un segno tangibile che il festival,
giunto quest’anno alla sua terza edizione, si sta muovendo sulla strada giusta.
Con la preziosa collaborazione di un
gran numero di enti e associazioni di Vallarsa e dell’intero territorio
provinciale, “Tra le Rocce e il Cielo” è
diventata una realtà profondamente radicata in Trentino, e grazie anche al lavoro di uno staff giovane,
attivo e propositivo sia nell’organizzazione che nella gestione degli eventi,
che ha affiancato gli instancabili direttori artistici Fiorenza Aste e Mario
Martinelli, sta diventando sempre più grande.
E mentre
ancora si lavora alla manifestazione appena conclusa l’organizzazione pensa già
alla prossima edizione in cui si cercherà di proseguire nella riflessione, attenta e fuori dalle
tendenze di moda, sui grandi temi che riguardano la montagna: sulle sue trasformazioni
ambientali, climatiche, sociali, economiche, ecologiche.
«“Tra le
Rocce e il cielo” vuole essere un festival
della vita in montagna, attento a osservare con concretezza la realtà, e a
renderla visibile e leggibile per tutti, cercando di coinvolgere la gente
nell’elaborazione di strategie e prospettive per progettare un futuro migliore
– spiega Fiorenza Aste -. Una grande festa della montagna, fatta di natura,
ambiente, bellezza, passeggiate, laboratori, arte, tradizioni e novità, dove chiunque ami la montagna nei suoi
molteplici aspetti può trovare qualcosa che gli assomiglia».
Stefania Costa
costa_stefania@yahoo.it
martedì 18 settembre 2012
lunedì 17 settembre 2012
ISABELLA SALVADOR: TRASFORMAZIONI - UOMO E PAESAGGIO NELLE VALLI DEL LENO
Al festival della Montagna TRA LE ROCCE E IL CIELO c'è stata TRASFORMAZIONI – UOMO E PAESAGGIO NELLE VALLI DEL LENO, una mostra realizzata da Isabella Salvador e Marco Avanzini del Museo delle Scienze di Trento. Di cosa parla questa mostra?
La mostra vuole mettere in evidenza come e quanto è cambiato
il paesaggio delle Valli del Leno e quali sono stati i fattori che hanno
determinato le grandi trasformazioni territoriali. La comparazione di immagini
del passato e odierne rende bene l'idea di quanto i versanti vallivi, i
terrazzamenti attorno agli insediamenti, i pascoli d'altura siano stati
occupati negli ultimi decenni dal bosco. La strutturazione antropica del
territorio per colture e fasce altimetriche, prodotto del secolare lavoro delle
popolazioni locali, è stato rapidamente cancellato a seguito della dismissione
delle tradizionali pratiche agro-pastorali. Il non uso dei campi coltivati,
dell'alpe, dei prati da sfalcio ha determinato il rapido avanzare del bosco,
che ha sommerso non solo i terrazzamenti e le radure pascolive, ma anche la
storia e l'identità delle comunità locali.
In che modo il
paesaggio fotografa e mantiene la traccia di queste trasformazioni?
Il paesaggio che noi oggi vediamo non è solo uno sfondo di
cartolina. I luoghi dove noi viviamo tengono memoria e ci possono raccontare
una storia lontana. Un esempio possono essere le tracce che ha lasciato la
prima guerra mondiale: le trincee che segnano tutta l'area del Pasubio sono
sicuramente una delle manifestazioni più evidenti di come la Storia rimanga
saldata ad un territorio, anche a distanza di un secolo. Ma il paesaggio di
queste valli può raccontarci vicende storiche ancora più antiche, fatti
accaduti molto prima della Grande Guerra. Basti pensare ai terrazzamenti che
strutturano i pendii delle valli dal Leno fino a circa i 1000 metri di quota,
oggi nascosti sotto la vegetazione, ma fino a qualche decennio fa ben visibili;
questi ricordano la prima grande trasformazione del territorio montano ad opera
dei roncatores bavaro tirolesi
richiamati in questi luoghi per strappare alla selva lembi di terra
coltivabile. Anche le tracce immateriali, che attengono alla dimensione della
memoria, raccontano di un tempo in cui i toponimi erano strettamente legati
alle forme e ai modi d'uso del territorio. Parole derivanti dall'antica lingua
cimbra, come Biser (prato), Acher (terreno coltivabile), Raut (terreno disboscato), ... ancora
oggi utilizzati da chi vive in questi luoghi per identificare precisi contesti
territoriali, tengono inconsapevolmente memoria
della prima fase della costruzione del paesaggio antropico.
Hai studiato la storia delle malghe del
Pasubio. Perché Trambileno, che ha all’interno dei suoi confini amministrativi
ben 16 malghe, oggi ne possiede solo una?
L’anomalia del comune di Trambileno
ha origine innanzitutto dalla particolare conformazione geomorfologica delle
Valli del Leno. I territori
montani di Trambileno che si aprono tra la valle di Terragnolo e quella di
Vallarsa, caratterizzati da ampi pianori, erano ideale per il pascolo del
bestiame, mentre i ripidi versanti dei due comuni, dove si erano arroccati i
piccoli nuclei abitati, venivano lasciati a bosco (dove le coltivazioni non
riuscivano a produrre) e sfruttati per la silvicoltura. La carenza di aree
pascolive all’interno dei propri confini rendeva i pascoli di Trambileno molto
appetibili sia per Terragnolo che per Vallarsa. Ecco perché per secoli le 2
comunità hanno lottato per il possesso di queste aree.
L'origine della spartizione delle
malghe risale alla metà del 1400. I beni di Guglielmo di Lizzana, con l’arrivo
dei Veneziani nel 1416, furono messi a pubblica asta: tra i suoi possedimenti
c'erano anche i vasti pascoli del Pasubio, che in parte furono acquisiti da
signori vicentini (i Vello, i Cerri, i Sbardellati,…) e in parte dalle
comunità, che iniziarono così a consolidare una propria indipendenza. Con la
cacciata della Serenissima dal Trentino (1509), gli accordi stipulati per la
partizione di questi monti saltarono. In seguito, infeudazioni e compravendite
causarono litigi tra le comunità. Le sentenze si protraevano per secoli. Da un
estimo del 1627 risulta che Trambileno possedeva ancora gran parte delle sue
malghe. Ma dal Catasto teresiano del 1792 a Trambileno rimaneva solo l’alpe
Fratielle. La maggior parte dei pascoli erano stati “spartiti” tra Vallarsa e
Terragnolo.
La leggenda narra che Trambileno
avrebbe venduto le sue proprietà per pagare il salato conto delle nuove porte
della chiesa di S. Mauro a Moscheri, ricostruita nel 1780. Ma gli atti
ufficiali dicono altro: verso la metà del Settecento il comune di Trambileno era
debitore di grosse somme di denaro nei confronti di quattro nobili. La comunità
decise di saldare il debito cedendo ai creditori alcune delle sue malghe. A
quell’epoca molte erano già state vendute. La cessione riguardò gli ultimi suoi
beni, cioè Valli, Costoni, Corona e Monticello; Trambileno riuscì a salvare
Fratielle. I nobili, che ormai abitavano nei grandi centri abitati del
fondovalle, non avevano diretto interesse a curare la gestione dei pascoli. Pochi
anni dopo misero quindi all’asta le malghe acquisite. Terragnolo comprò malga
Valli, Costoni e Corona, Vallarsa malga Monticello. Questa suddivisione, che
data 1769, è sopravvissuta fino ad oggi.
Stefania Costa
costa_stefania@yahoo.it
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mercoledì 12 settembre 2012
I VIDEO VINCITORI DEL CONCORSO “RACCONTA LA TUA MONTAGNA – DENTRO IL PAESAGGIO”
Il paesaggio, il modo di viverlo, la
sua cura, la sua valorizzazione. E’ il tema trattato dai video ce hanno
partecipato alla prima edizione del concorso
di video “Racconta la tua montagna – Dentro il paesaggio” organizzato
dall’Associazione culturale “Tra le Rocce e il cielo”.
Tra i
videoclip che hanno tutti come soggetto il paesaggio di montagna, preso in
esame da uno qualsiasi dei molteplici punti di vista possibili: paesaggio
fruito dal punto di vista estetico, percorso attraverso passeggiate
naturalistiche, raccontato nella sua profondità temporale attraverso il
rapporto con la storia, documentato attraverso la testimonianza della cura,
della manutenzione e del recupero, vissuto attraverso memorie e ricordi,
mediato attraverso il filtro della letteratura e della poesia si è aggiudicato il primo premio “Lessinia un mondo suggestivo” di Giorgio Pirana: “Film narrativamente ben strutturato,
che racconta la storia di un luogo di montagna, la Lessinia, senza cedere a
sentimentalismi e luoghi comuni pittoreschi.
La voce fuori campo accompagna le immagini realizzate con tecnica
sapiente e conduce lo spettatore in un viaggio spazio-temporale nel
paesaggio vissuto e modificato dall’
abitare dell’uomo” lo ha definito la giuria del concorso composta da Renato
Pezzato, Danilo Pezzato, Walter Lorenzi e Lucia Marana.
Il secondo premio è andato ex
aequo a “Il monte analogo” di Ivan
Ianniello e Marco Pandini e a “Nuova
Zelanda” di Nancy Paoletto. Il primo “una riflessione sul tema della Grande
Guerra, colpisce per il procedere narrativo scandito dalla sovrapposizione di
immagini attuali realizzate nei luoghi che portano le tracce della guerra con
immagini d’epoca. Le scelte tecniche e linguistiche appaiono appropriate e
funzionali al racconto”; il secondo è stato premiato perché “curato negli
aspetti tecnici di ripresa e montaggio che sottolineano la spettacolarità del
paesaggio neozelandese, combinata con il racconto dell’impresa alpinistica”.
Il terzo premio se l’è aggiudicato “Bisect 2012” di Matteo Vinti poiché “si distingue per l’originalità e l’efficacia dell’installazione
artistica che documenta, centrata sul tema dell’acqua”.
Ma non è tutto, oltre ai premiati la
giuria ha dedicato una segnalazione
speciale a un altro dei video in gara. Si tratta di “Aere et Nubilo.” di Ivo Pecile che ha proposto uno spettacolare
video sulle nubi: “Composizione di immagini di nuvole in movimento molto
suggestiva, realizzata con sapienza tecnica”.
Una segnalazione è andata anche al video
di Silvia Mattedi, unica opera in concorso nella categoria dedicata agli
studenti, “segnalato per aver raccontato, attraverso immagini, musica e parole
il proprio modo di vivere la montagna con sguardo disincantato”.
Presto i video saranno pubblicati sul
sito internet del festival www.tralerocceeilcielo.it.
Stefania Costa
costa_stefania@yahoo.it
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domenica 9 settembre 2012
LE MOSTRE DI TRA LE ROCCE E IL CIELO
Le mostre di Tra le rocce e il cielo saranno visitabili ancora fino al 15 settembre.
Al Museo della Civiltà Contadina di Riva di Vallarsa sono visitabili con orari 9 - 12 e 15.30 - 19 le mostre:
TRASFORMAZIONI – UOMO E PAESAGGIO NELLE VALLI DEL LENO in collaborazione con Museo delle Scienze di Trento. A cura di Marco Avanzini e Isabella Salvador;
TOCHETI DI VALLARSA DI IERI E DI OGGI, mostra fotografica di Giorgio Broz;
LA GRANDE GUERRA DEL “CORRIERE DEI PICCOLI”, 1914-1919 a cura di Nicola Spagnolli, da un’idea di Gregorio Pezzato.
All'Hotel Genzianella di Bruni di Vallarsa invece sono visitabili su prenotazione, telefonando al 3341330576, le mostre:
MONTAGNA D’ESTATE. Mostra di pittura di Maria Stoffella
PICCOLE PERFEZIONI DI NATURA. Mostra di fotografia di Marco Angheben
FOTOGRAFIE, di Lucia Marana. Foglie, prati, paesaggi interiori.
Al Museo della Civiltà Contadina di Riva di Vallarsa sono visitabili con orari 9 - 12 e 15.30 - 19 le mostre:
TRASFORMAZIONI – UOMO E PAESAGGIO NELLE VALLI DEL LENO in collaborazione con Museo delle Scienze di Trento. A cura di Marco Avanzini e Isabella Salvador;
TOCHETI DI VALLARSA DI IERI E DI OGGI, mostra fotografica di Giorgio Broz;
LA GRANDE GUERRA DEL “CORRIERE DEI PICCOLI”, 1914-1919 a cura di Nicola Spagnolli, da un’idea di Gregorio Pezzato.
All'Hotel Genzianella di Bruni di Vallarsa invece sono visitabili su prenotazione, telefonando al 3341330576, le mostre:
MONTAGNA D’ESTATE. Mostra di pittura di Maria Stoffella
PICCOLE PERFEZIONI DI NATURA. Mostra di fotografia di Marco Angheben
FOTOGRAFIE, di Lucia Marana. Foglie, prati, paesaggi interiori.
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lunedì 3 settembre 2012
MARGHERITA HACK, LA TAV e IL PAESAGGIO A TRA LE ROCCE E IL CIELO
«L’alta velocità
non serve a nulla, basterebbe far funzionare le linee ferroviarie che già ci
sono, a partire dalle tratte brevi, quelle che i lavoratori percorrono tutti i
giorni». E’ stata questa la risposta di Margherita
Hack, intervenuta ieri in videoconferenza al festival Tra le Rocce e il Cielo, a una domanda del pubblico.
Si è conclusa con
l’incontro “La gioia dell’andar lenti”
la seconda giornata del Festival della montagna, che si conclude domani in
Vallarsa. Un dialogo che ha visto confrontarsi diversi viaggiatori lenti. Sul
palco, coordinati da Carlo Martinelli
c’erano i giornalisti Gigi Zoppello e
Davide Sapienza, il primo ha raccontato del suo viaggio a piedi per il
Trentino, tra le gente e le tradizioni,
il secondo dei suoi viaggi a piedi per il mondo. Valentina Musmeci ha parlato di come si può camminare con gli
asini. Come Alessandro De Bertolini,
che il Trentino (e non solo) lo ha girato in bicicletta, sono le due ruote il
mezzo di trasporto preferito da Margherita Hack. «La bicicletta permette di
percorrere lunghe distanze in un giorno, ma anche di apprezzare ciò che scorre
sotto le ruote» ha detto l’astrofisica. Non ha avuto un attimo di esitazione quando,
dal numerosissimo pubblico che ha affollato il tendone di Riva di Vallarsa
nonostante la pioggia di ieri sera, le è stato chiesto cosa ne pensa della Tav
e dell’impatto di questa ha sul territorio. «E’ inutile, non serve a nulla,
basterebbe che funzionassero le linee ferroviarie che già ci sono».
Proprio il
paesaggio, la sua salvaguardia, la natura alpina e il suo cambiamento in
rapporto con l’uomo sono stati al centro di tutta la giornata dedicata ieri
alla vita in montagna che ha visto esperti di economia alpina e di vita in montagna,
ricercatori e studiosi del paesaggio confrontarsi su questi temi nel convegno “Uomo e montagna: paesaggi in
trasformazione”.
Oggi la giornata è tutta dedicata alle minoranze
linguistiche. Nel convegno “Piccole scuole,
piccole lingue” studiosi, insegnanti
e esperti si stanno confrontando su progetti e sperimentazioni in atto nelle
classi delle scuole di montagna, cercando di delineare lo stato dei fatti, per
prospettare possibili soluzioni ed elaborare proposte per il futuro.
Nel frattempo un gruppo di ballerini in erba
imparano i passi delle antiche danze popolari grazie a Vincenzo Barba e Renato Morelli.
Proprio Morelli sarà impegnato stasera, alle 21,
al teatro comunale di S.Anna, con la Ziganoff
jazzmer band in un concerto che
porta all’incontro tra mondi musicali diversi che riescono a fondersi in
un’unica proposta attraverso la mediazione della tradizione musicale zingara
manouche.
Domani, 2 settembre, giornata della
storia, il festival si conclude con la giornata della storia. Ecco
il programma. Rispetto a quanto annunciato la mattinata di incontri si
terrà al Museo della civiltà contadina di Riva di Vallarsa (e non a Cumerlotti)
e durante la giornata si esibirà Pietro Germano, suonatore di corno delle Alpi.
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domenica 2 settembre 2012
LA GIORNATA DELLA VITA IN MONTAGNA A TRA LE ROCCE E IL CIELO
Margherita Hack in collegamento video a TRA LE ROCCE E IL CIELO
Dopo la GIORNATA DELL’ARTE DELLA MONTAGNA
l’edizione 2012 del Festival della Montagana TRA LE ROCCE E IL CIELO, che si svolge in Vallarsa dal 30 agosto al 2 settembre propone la GIORNATA DELLA VITA DELLA MONTAGNA. Venerdì 31 agosto il tema predominante
è la trasformazione del paesaggio nel suo rapporto con l’uomo. Verrà presentata
la guida per ragazzi di Accademia della Montagna del Trentino sui percorsi
storici della Vallarsa e i protagonisti della prima salita italiana all’Eiger
racconteranno, a distanza di 50 anni, la loro impresa. E dopo l’incontro
performance di Davide Sapienza toccherà a LA GIOIA DELL’ANDAR LENTI, incontro
con Margherita Hack (che per questioni di salute sarà presente in
videoconferenza) e altri pazienti viaggiatori.
La
mattinata si aprirà con il convegno, ore
9 – 13 e poi 14 -17, al Teatro Comunale di S. Anna, UOMO E
MONTAGNA: PAESAGGI IN TRASFORMAZIONE.
Esperti di economia alpina e di vita
in montagna, ricercatori e studiosi del paesaggio, al mattino dalle 9,
indagheranno quali sono le vie per salvaguardare la montagna.
Al pomeriggio verrà affrontato
il problema dello spopolamento della montagna e dei modi per invertire
questo processo. Con l’aiuto di testimonianze di chi ha scelto di vivere in
montagna, dell’esperienza di docenti e amministratori di piccole realtà alpine
e del resoconto di progetti in corso, si cercherà di capire quali sono le
opportunità, soprattutto in questo periodo di crisi, e i rischi del ritorno
consapevole alla montagna.
Ecco
il programma del convegno http://www.tralerocceeilcielo.it/?page_id=1730.
Alle 14, all’Hotel Genzianella di Bruni comincerà la PASSEGGIATA DI COLLEGAMENTO TRA LE MOSTRE,
con presentazione e inaugurazione delle mostre di storia, costume, scultura,
pittura, fotografia. Ecco
le mostre che si potranno visitare.
Dalle 14 e per tutto il pomeriggio S.
Anna: DEGUSTAZIONE FORMAGGI TIPICI DELLA VALLARSA, E PREPARAZIONE DEL
FORMAGGIO SECONDO LE ANTICHE MANIERE. In
collegamento con la mostra “Quando se nea col late, Storia e memoria del
caseificio di S. Anna”, a cura dell’associazione La Primula.
Alle 15 a Bruni
ci sarà Pietro Germano, SUONATORE DI CORNO
DELLE ALPI e per i bambini: GLI ASINI DI BASTO BIO,
fattoria didattica Le Driadi di Maso Spiazi.
Alle 16 all’Hotel Genzianella, Bruni verrà
illustrato il progetto di Accademia della Montagna del Trentino LA MONTAGNA DEI RAGAZZI, realizzato in collaborazione con
Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto. Sarà presentata “Lungo i sentieri della Grande Guerra in Vallarsa”, primo
volume della collana di guide storico-escursionistiche per famiglie e ragazzi. Seguirà
una visita guidata al CAMPOTRINCERATO DI
MATASSONE.
Al Teatro Comunale di S. Anna, alle 17, verrà proiettacoto PICCOLA TERRA. Al film seguirà
l’incontro con gli autori Michele Trentini e Marco Romano. Presenta Annibale Salsa.
Alle 17 all’Hotel Genzianella di Bruni: L’EIGER
50 ANNI DOPO. I protagonisti della prima salita italiana all’Eiger
raccontano l’impresa. Con Armando Aste, Gildo
Airoldi, Andrea Mellano,
Romano Perego,Franco Solina, Spiro
Dalla Porta Xydias. Coordina Alessandro
Gogna con Filippo
Zolezzi.
Alle 19.45 nello stesso luogo ci sarà LA
MUSICA DELLA NEVE.EXPERIENCE. Incontro performance
con Giuseppe Olivini &Davide Sapienza. Da: La musica della neve. Piccole variazioni sulla materia bianca di
Davide Sapienza. Come trasporre la Neve in Musica? Giuseppe Olivini e Davide
Sapienza tentano l’esperienza attraverso l’uso di antichi strumenti etnici che
accompagnano la lettura del testo. E trovano la via per mostrare i colori della
neve e svelarne i misteriosi discorsi.
Gran finale di giornata alle ore 21, al Tendone di Riva di Vallarsa, con LA GIOIA
DELL’ANDAR LENTI. Incontro con Margherita
Hack, Alessandro De
Bertolini, Valentina Musmeci, Davide Sapienza, Gigi Zoppello. Coordina Carlo Martinelli. Il paziente
camminare di chi ha per meta il viaggio e non l’arrivare. Margherita Hack per motivi di salute interverrà in video
conferenza alla serata.
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sabato 1 settembre 2012
LA GIORNATA DELL’ARTE DELLA MONTAGNA APRE TRA LE ROCCE E IL CIELO
Carmine Abate e Pino Loperfido a TRA LE ROCCE E IL CIELO
Si apre con la GIORNATA DELL’ARTE DELLA MONTAGNA l’edizione 2012 del Festival
della Montagana TRA LE ROCCE E IL CIELO,
che si svolge in Vallarsa dal 30 agosto
al 2 settembre. Una giornata che offre incontri ravvicinati con gli
scrittori - da Carmine Abate a Spiro dalla Porta Xydias, passando per Antonia
(tona) Sironi e Alberto Folgheraiter – e uno show, in prima visione assoluta, dal
titolo “La diga è una cosa meravigliosa”.
La manifestazione, organizzata
dall’associazione culturale Tra le Rocce e il Cielo in partnership con
l’Accademia della Montagna del Trentino, comincerà il 30 agosto. Alle 16 al Tendone di Riva di Vallarsa
ci sarà l’INAUGURAZIONE con Lorenzo
Dellai, Tiziano Mellarini, Franco Panizza, Claudio Bassetti, Geremia Gios,
Ornella Martini, Stefano Bisoffi, Marta Baldessarini, Bruno Spagnolli, Luciano
Pezzato, Iva Berasi e Egidio Bonapace.
Alle 14, all’Hotel Genzianella di Bruni comincerà la PASSEGGIATA DI COLLEGAMENTO TRA LE MOSTRE,
con presentazione e inaugurazione delle mostre di storia, costume, scultura,
pittura, fotografia. Ecco
le mostre che si potranno visitare.
Contrariamente da quanto annunciato la mostra LA GRANDE GUERRA DEL CORRIERE DEI PICCOLI. 1914-1919 si potrà visitare al museo della civiltà contadina, Fotografie di Lucia marana all’Hotel Genzianella.
Contrariamente da quanto annunciato la mostra LA GRANDE GUERRA DEL CORRIERE DEI PICCOLI. 1914-1919 si potrà visitare al museo della civiltà contadina, Fotografie di Lucia marana all’Hotel Genzianella.
Dalle 17 alle 20.15 Museo della Civiltà Contadina di Riva: GLI SCRITTORI
SI PRESENTANO. Antonia (Tona) Sironi, Alberto Folgheraiter con Filippo Zolezzi e Spiro
Dalla Porta Xydias con Roberto Mantovani presenteranno i loro lavori letterari. Non potrà invece
essere presente Italo Zandonella Callagher.
Sempre
alle 17 all’Hotel Genzianella sarà
proiettato il film TRE GIORNI A
PREMANA a cui seguirà l’incontro con l’autore Renato Morelli.
Alle 18.30 all’Hotel Genzianella di Bruni si terrà GJUHA E ZEMËRES, LA LINGUA DEL CUORE. Lo scrittore finalista Premio
Campiello 2012 Carmine Abate dialoga
con Pino Loperfido.
Infine la sera alle 20.45 al Teatro comunale di S.Anna ( e non al Tendone di Riva come
annunciato) andrà in scena LA DIGA E’ UNA COSA MERAVIGLIOSA, spettacolo
teatrale ideato e scritto da Gigi Zoppello. Regia, video, luci e scenografie di
Mariano De Tassis, musiche originali di Carlo Casillo. La storia della
costruzione della diga di Speccheri nella memoria collettiva e nel dialogo fra
generazioni: l’epopea dell’Italia del boom e la scoperta del “petrolio del
Trentino”, l’energia idroelettrica. In collegamento con la mostra documentaria
“All’ombra della diga”, a cura della Fondazione Museo Storico Del Trentino,
sulla realizzazione dell'impianto idroelettrico sul torrente Leno di
Speccheri-Maso Corona.
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